Ricerca contro l’Alzheimer: nuovi finanziamenti dalla Fondazione Italo Monzino al “Centro Dino Ferrari”

La Fondazione Italo Monzino ha recentemente approvato un finanziamento per un progetto collaborativo tra il “Centro Dino Ferrari” dell’Università di Milano ed il Laboratorio di Neuroscienze, diretto dal Dott. Gianluigi Forloni, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.
L’obiettivo è quello di identificare dei marcatori biologici da associare alla malattia di Alzheimer ed alla sua variante, la degenerazione lobare frontotemporale, onde migliorare la diagnosi e favorire approcci terapeutici innovativi.
Nel Laboratorio di Neurochimica e Genetica, di cui è responsabile la Dott.ssa Daniela Galimberti, verranno effettuati studi genetici, proteomici e di espressione, ed in particolare si studierà il ruolo degli RNA non codificanti con tecniche di analisi -omica.
Si tratta di un progetto che, attualmente, vede impegnati 8 ricercatori, tra biologi e genetisti e 3 neurologi, oltre al personale amministrativo. I risultati preliminari della ricerca sono stati già pubblicati su alcune riviste internazionali, ma la strada è ancora lunga per individuare dei bio-marcatori efficaci ed affidabili.
“Grazie ai finanziamenti della Fondazione Italo Monzino” – afferma il Prof. Elio Scarpini, responsabile del CDCD (Centro Diagnosi e Cura delle Demenze) dell’IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, – “il Centro Dino Ferrari ha avuto la possibilità di sviluppare non solo la ricerca, ma anche l’assistenza ai malati di Alzheimer, fornendo quindi il proprio contributo scientifico e clinico nell’ambito di una patologia estremamente diffusa e caratterizzata da un marcato impatto sanitario e sociale”.
Si consolida così la collaborazione con l’Istituto Mario Negri che, grazie alla Fondazione Italo Monzino, negli ultimi 15 anni ha portato all’Associazione “Centro Dino Ferrari” consistenti finanziamenti, tali da permettere concreti passi avanti nella ricerca contro l’Alzheimer e le sue varianti.
Questi fondi, infatti, hanno reso possibile l’acquisto di beni essenziali come apparecchiature e reagenti, consentendo inoltre la creazione di numerosi assegni di ricerca e borse di studio per i giovani medici e ricercatori che, all’interno del Centro, si impegnano quotidianamente sulla malattia di Alzheimer e sulle demenze correlate.

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