Terapia per Atrofia Muscolare Spinale

Atrofia Muscolare Spinale:
dallo studio dei meccanismi molecolari all’identificazione di nuovi bersagli terapeutici

Un recente studio condotto dai ricercatori del Centro Dino Ferrari, Università degli Studi di Milano, IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, pubblicato nel numero di Febbraio della rivista Brain, ha permesso di identificare dei bersagli terapeutici alternativi a SMN, quali NRXN2 e SYNCRIP, per l’Atrofia Spinale Muscolare (SMA), dimostrando il loro possibile ruolo come modificatori della patologia.

L’atrofia muscolare spinale (SMA), dovuta a mutazioni autosomico-recessive del gene SMN (Survival MotorNeuron), é una grave patologia neurodegenerativa, caratterizzata dalla morte di un particolare tipo di cellule, i motoneuroni del midollo spinale, ovvero i neuroni che trasportano i segnali dal Sistema Nervoso Centrale ai muscoli, controllandone il movimento. Costituisce nella forma SMA di tipo 1 la più frequente causa genetica di morte nell’infanzia; ne esistono altre forme più tardive denominate SMA 2 e 3. Questa malattia causa nei pazienti una progressiva debolezza, atrofia muscolare, deficit nella deglutizione e difficoltà respiratorie. L’unico farmaco attualmente approvato (un oligonucleotide antisenso) ed altre terapie in fase di sperimentazione clinica sono volti ad aumentare in diversi modi la produzione di SMN, la proteina carente nella SMA. Tuttavia, questi tipi di trattamenti sono efficaci se somministrati precocemente e non è ancora stato chiarito se siano adatti anche per le forme di SMA meno gravi.

Per migliorare la strategia terapeutica è necessaria una maggiore comprensione dei meccanismi molecolari alla base di questa complessa patologia. Lo studio dell’espressione genica delle cellule dei pazienti rispetto a quello di soggetti sani può sicuramente fornire una chiave di svolta anche per l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici per la SMA non-dipendenti da SMN.

Terapia per Atrofia Muscolare Spinale

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I ricercatori dell’Università degli studi di Milano hanno dimostrato un miglioramento del fenotipo in motoneuroni derivati da cellule staminali pluripotenti indotte, riprogrammate da fibrobalsti di pazienti SMA, a seguito dell’aumento di espressione di NRXN2 (A) e SYNCRIP (B).
Rizzo et al., Brain Febbraio 2019

 

Chi sta investigando su una nuova terapia per Atrofia Muscolare Spinale?

Il principale investigatore di questa ricerca è la Prof.ssa Corti, attualmente a capo del Laboratorio di Cellule Staminali Neurali nel Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti dell’Università degli Studi di Milano. Il gruppo di ricerca oltre ad includere altri membri del suo laboratorio e ricercatori del Centro Dino Ferrari dell’Università degli Studi di Milano e dell’IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico ha collaborato con il laboratorio di genetica e bioinformatica dell’IRCCS Eugenio Medea di Bosisio Parini (Lecco) e dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del CNR di Napoli.
Una complessa analisi di espressione dei geni, condotta in un modello umano in vitro costituito da motoneuroni derivati da cellule staminali pluripotenti indotte, ottenute da fibroblasti cutanei di pazienti affetti da SMA e soggetti sani, ha permesso l’identificazione

 

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